venerdì 19 febbraio 2010

L'ANELLO DI DIANA




Nel 1981, la Lady Diana ricevette dal suo promesso, il Principe Carlo, questo anello con uno zaffiro circondato da brillanti. Per realizzarlo si utilizzò lo stesso lingotto d´oro che era servito per l´anello della Regina Elisabetta II nel 1947, della Principessa Margaret nel 1960 e della Principessa Anna nel 1973. Tutto in famiglia...!

mercoledì 17 febbraio 2010

lady Diana e la tiara dei “nodi d’amore”









Il lungo tour italiano dell’allora giovanissima (ed ancora appartentemente felice) principessa del Galles ha, come ampiamente previsto, un successo strepitoso. In quelle due settimane del maggio 1985, Diana viene accolta ovunque da una folla festante ed osannante e lei ancora un po’ inconsapevole del suo fascino da principessa delle favole mantiene per tutto il tempo uno sguardo un po’ meravigliato. Il guardaroba, di certo accuratamente studiato, non riscuote però consensi altrettanto entusiastici; Diana ancora nelle mani degli stilisti inglesi, è coperta di fiocchi e nastri, e sono poche le occasioni in cui viene privilegiata la semplicità. Uno degli outfit più azzeccati è quello scelto per la serata di gala al teatro della Scala a Milano: Diana indossa un leggero ed elegante abitino rosa fucsia, ma è la tiara sontuosissima e scintillante di brillanti e perle enormi a fare di lei la protagonista di un vero sogno. E così è rimasta nella memoria di molti italiani me compresa; all’epoca stavo completando la tesi di laurea e ricordo giorni di studio intensissimo inframmezzati dalla lettura di riviste e quotidiani (dell’Italia repubblicana che però non resiste al fascino dei royal) che dedicavano pagine e pagine al resoconto della attesissima principesca visita. In quella occasione lady D. porta magnificamente sui capelli biondi ancora lunghi e morbidi la “tiara Cambridge” o “lover’s knot tiara”, cioè la tiara dei nodi d’amore, un gioiello realizzato per la bisnonna di suo marito, la mitica Queen Mary, passato poi alla nipote regina Elisabetta e da questa offerto come dono di nozze alla sposa del figlio maggiore. La “lovers knot tiara” è considerato uno dei più bei regali fatti dalla regina Mary (consorte di Giorgio V, sovrano regnante dal 1910 al 1936) al patrimonio della famiglia reale inglese. Mary, nata in una famiglia legata per parentela stretta alla casa reale britannica ma sprovvista di grandi mezzi finanziari, adora i gioielli e una volta diventata sovrana ne acquista in gran numero anche approfittando di certe “occasioni”. Negli anni ‘20 del secolo scorso, infatti, preziosissimi scrigni vengono in pratica messi in svendita, causa necessità materiali impellenti, dai Romanov sopravvissuti Rivoluzione di Ottobre e la regina d’Inghilterra ne approfitta a mani basse. La tiara in questione però non viene dalla lontana Russia, ma è un sogno che Mary culla da decenni, fin da quando, ancora bambina, ammira un gioiello di elegantissima fattura appartenuto alla nonna la duchessa di Cambridge
Augusta di Hesse al momento delle nozze, nel 1818 con Adolfo duca di Cambridge terzo figlio di re Giorgio III, riceve dai genitori una ricca dote che comprende anche un bellissimo diadema composto da 19 archi di diamanti che racchiudono al centro una perla a goccia e sono sormontati da un fiocchetto sempre in diamanti e da “punte” di perle sempre a goccia. I “lover’s knot”, cioè i nodi d’amore che ornano questo particolarissimo diadema sono una decorazione di origine celtica tornata in auge con il revival del gotico tipico dello stile georgiano “di mezzo” periodo artistico dominante proprio con gli anni in cui la tiara viene realizzata. Il disegno e lo stile del gioiello (indossato dalla duchessa di Cambridge nel 1838 per l’incoronazione della regina Vittoria, nipote di suo marito) piacciono molto e nel corso del XIX secolo il modello viene spesso ripetuto, così della tiara ci sono oggi almeno cinque versioni. Quella originale non arriva, purtroppo, nelle mani di Mary ma passa ad Augusta Carolina, figlia di Augusta, che nel 1843 sposa il granduca di Mecklemburg-Strelitz. La granduchessa, madrina e confidente della futura regina, porta spesso il diadema che ovviamente Mary ha modo di ammirare e sognare. Adora talmente questo gioiello da chiedere espressamente alla zia di indossarlo in occasione della cena organizzata per il suo novantesimo compleanno. “Ti prego di farlo per il mio bene”, scrive la regina alla zia, e aggiunge: “pensa a quanto sarai bella con i tuoi capelli bianchi”. La tiara resta di proprietà dei Mecklenburg-Strelitz almeno fino alla II Guerra Mondiale, forse nelle mani di Jutta di Mecklemburg-Strelitz moglie di Danilo del Montenegro e quindi cognata della regina d’Italia, Elena. La principessa muore nel 1946 ma della tiara non si hanno notizie fino al 1981 quando riappare in un’asta di Christie’s dove viene venduta per 280 mila franchi svizzeri.
La regina inglese nel frattempo trova il modo per realizzare il suo sogno e, intorno al 1913, raccolti diamanti e perle adatti allo scopo, commissiona a Garrard (notissimo gioielliere londinese e fornitore della casa reale) una copia esatta del gioiello appartenuto alla nonna. Ma poiché Mary è una donna pratica, il suo è un diadema che può essere modificato, infatti le perle che ornano la sommità degli archi e dei nodi d’amore sono smontabili e volendo diventano dei pendenti da aggiungere a piacimento ai suoi numerosi fili di perle. La successiva proprietaria, la regina Elisabetta II non usa spesso questo diadema, avendole la nonna lasciato uno scrigno favoloso.

La “lover’s knot” riappare nel 1981 quando Diana la indossa per la prima volta in occasione dell’apertura del Parlamento (cerimonia alla quale, come noto, le donne della famiglia reale e dell’aristocrazia, si presentano cariche di gioielli) e da quel momento la tiara entra nell’immaginario collettivo come attributo reale della bellissima ed infelice principessa del Galles. Oggi la tiara “Cambridge” inglese è di nuovo sparita ma con ogni probabilità tornerà a risplendere sulla testa della futura moglie del principe William, erede della maggior parte dei beni materni.

sabato 13 febbraio 2010

Londra, finiscono all'asta le lettere di Lady Diana



Le parole di Lady Diana andranno all’asta a Londra. La Principessa triste, che ancora oggi, a distanza di molti anni dalla sua morte, e’ nel cuore di tutti i sudditi di Sua Maesta’, che ha saputo conquistare con la sua semplicita’ e il suo amore, per i figli e per i meno fortunati del mondo, ha scritto nel corso della sua vita moltissime lettere e cartoline, alcune delle quali parlano anche del suo disagio della vita a Palazzo. Proprio alcune di queste carte, scritte da Lady Diana sono state messe in vendita a Londra: i racconti di una vita sono oggetto di un’asta

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Oltre trenta lettere e cartoline scritte dalla principessa Diana andranno all'asta domani a Londra. Nelle carte, svela la Cnn, sono contenuti dettagli ancora inediti della vita privata dell'ex moglie di Carlo d'Inghilterra: i problemi con l'eccessiva presenza dei giornalisti, la sovraesposizione sui media e le piccole gioie provate nello scartare i regali.
La maggior parte delle lettere è indirizzata a Janet Filderman, l'estetista di Diana, ma tra i destinatari ci sono anche il parrucchiere Steve Davies e i pochi selezionatissimi amici a cui spediva le cartoline natalizie in compagnia dei famigliari.
La prima lettera è data 1984, l'ultima del 1990, sette anni prima della morte in Francia. Nella corrispondenza Diana parla anche del figlio William: «Spero che non abbia preso le brutte abitudini della mamma», scherza la principessa.
La base d'asta di ogni lettera parte da circa 200 sterline, ma per le missive più delicate, in cui Diana parla dei suoi problemi con l'esposizione al pubblico- la causa principale dell'incidente in cui perse la vita nel 1997-, si arriva anche a 1500 pounds.
«So che ci sono milioni di persone che stanno peggio di me, si legge nelle carte di Diana, e che dovrei fare tutto quello che posso per loro, ma in questo momento sono confusa (e noiosa per quelli che mi stanno attorno)». La Internation Autograph Auction, che ha organizzato l'asta insieme a Filderman, ha parlato di lettere dal «contenuto straordinario», dicendo che nel plico in vendita domani ci saranno dettagli anche sui figli William e Harry, che Diana chiamava «small men», ometti, e lettere scritte insieme a loro

venerdì 12 febbraio 2010

PER LA DECIMA RICORENZA DELLA MORTE DI LADY D.


Non c'è pace per lady D.: in occasione del decimo anniversario della morte è stata realizzata una bambola con le sue fattezze. Edizione limitata: solo 999 esemplari